Il Gran Premio della Liberazione ad Alessandro Romele e Silvia Zanardi
Torna a parlare italiano il Gran Premio della Liberazione, la storica manifestazione ciclistica capitolina che sul tracciato di Caracalla è culminata con lo spettacolo delle corse internazionali Under 23 e Donne Elite. È il bergamasco Alessandro Romele a salire sul gradino più alto del podio nella 76^ edizione della gara maschile, che si è imposto in un’avvincente volata a due davanti al danese Gustav Wang (Restaurant Suri Carl Ras) e all’altro italiano Alessandro Pinarello (Green Project Bardiani Csf Faizanè). Il giovane talento del Team Colpack Ballan Csb centra il primo successo a livello internazionale, l’ennesimo per il team bergamasco che si porta a casa il trofeo a squadre intitolato a Eugenio Bomboni, storico organizzatore del GP Liberazione.
In mattinata il ciclismo italiano ha potuto festeggiare la vittoria al femminile della piacentina Silvia Zanardi della Bepink, che ha conquistato in volata la gara Donne Elite 1.2 davanti alle due atlete della Fassa Bortolo Cristina Tonetti e Giorgia Bariani. Zanardi permette così alla Bepink di aggiudicarsi il trofeo Mario Carbutti, destinato alla squadra della vincitrice.
Il Ministro per lo Sport e per i Giovani Andrea Abodi ha presenziato all’evento ciclistico di Caracalla, premiando il vincitore della gara maschile: “Questa manifestazione rappresenta i valori e i significati di questa giornata che è la giornata della Libertà e della Democrazia – le parole di Abodi – vorrei dare qualcosa di più, l’ho detto al presidente Dagnoni, dalla 77esima edizione vorrei essere più coinvolto in tutti gli eventi, anche collaterali, perché questa non è soltanto una gara. Mi ricordo quando ero più piccolo rappresentava emblematicamente il punto d’incontro tra dilettanti e professionisti, tra il mondo dell’Est e il resto del mondo, quindi ha significati che sono oltre quelli sportivi, anche quasi geopolitici. In un momento come questo, è un punto di incontro che va celebrato, ma va soprattutto sostenuto”.
Ringrazio il ministro Abodi – ha detto il presidente Cordiano Dagnoni, presente oggi sin dalle prime ore del mattino, per assistere alla gara delle donne e quella degli Under 23 – per l’attenzione che ha voluto rivolgere a questa manifestazione e con essa a tutto il nostro sport. Il Liberazione è un patrimonio sportivo della città di Roma ed anche del ciclismo italiano. Come ha ricordato il Ministro, questa corsa negli anni ha rappresentato un ponte gettato oltre i muri, in grado di avvicinare sportivi e appassionati di tutto il mondo.
Ho partecipato da giovane a un paio di edizioni e c’erano i paesi dell’Est che schieravano al via atleti molto più grandi di noi perché non c’era il professionismo e dovevamo confrontarci con loro – ha continuato il presidente di Fci -. Era un momento di confronto con realtà internazionali e devo dire grazie a Claudio Terenzi che ha riportato questa gara in questa giornata così importante a un significato così alto. La Federazione e tutto il ciclismo italiano è veramente grata a tutto il suo staff.
Fonte Federciclismo